Cashmere upcycled

Time of changes

Viviamo in un mondo dove tutto è frenetico, dove tutto corre, dove comprare il nuovo rende felici e gettare il vecchio rende liberi, senza pensare più alle azioni che si compiono. Viviamo in un mondo dove non ci si ferma a riflettere sul peso dei nostri comportamenti né sul valore della nostra vita.

Per questo è fondamentale rallentare e soffermarsi sul valore delle cose.

Niente si crea, niente si distrugge. Tutto si trasforma.

La conservazione della massa

Al mondo niente si crea e niente si distrugge: è il primo principio di Lavoisier. Tutto ciò che è attorno a noi non viene “buttato”: la natura ricicla.

Gli atomi che oggi compongono questo foglio di carta, questa pianta, questa bottiglia un giorno andranno a comporre qualcos’altro in un ciclo continuo e infinito.

Perché non applicare questo principio naturale anche al mondo della moda?

Dal RE-CYCLING all’UP-CYCLING

C’è bisogno di imparare dal passato: imparare a non buttare, imparare a riutilizzare, imparare ad aggiustare, imparare a riciclare. Non bisogna allo stesso tempo dimenticarci del bello: molto spesso il concetto di riciclo viene accostato a un’idea di “cheap”. Il passaggio successivo è rendere il riciclo un processo di conversione creativo e migliorativo.

Stiamo parlando non più di re-cycling ma di UP-CYCLING: la nostra sfida è dare un nuovo valore, molto più interessante dal punto di vista economico, estetico, funzionale ed emotivo proprio perché originato da materie prime riciclate di altissima qualità che ripensate da menti creative di designer e lavorate da mani di esperti artigiani del lusso tornino a nuova vita.

Le fibre degli abiti di ieri saranno quelle degli abiti di domani.

Il cashmere rigenerato

Oramai da diverse stagioni sono nate una serie infinita di piccole e grandi aziende che propongono cashmere riciclato a tutti i prezzi. Conseguenze della tendenza alla sostenibilità, a volte spinta da principi giusti e veri spesso solo per opportunità di mercato.

La patria delle lane rigenerate è Prato, dove noi affondiamo le nostre radici e sviluppiamo le nostre ricerche sulle materie prime. Questo il nostro vantaggio principale: “GIOCHIAMO IN CASA”.

Ovviamente una fibra rigenerata non potrà mai avere la qualità assoluta di una fibra nuova e infatti sul mercato si trovano dei prodotti mediamente scadenti o molto limitati nel loro sviluppo stilistico.

DANIELE FIESOLI ITALIA è voluto andare oltre.

Per ottenere dei prodotti che potessero essere all’altezza del nome e garantire la qualità che la nostra distribuzione cerca, abbiamo dovuto sperimentare nuove soluzioni. Proprio per questo il nome della linea si è trasformato da RE-cycled ad UP-cycled.

Non ci accontentiamo di trasformare e rimettere in circolo un prodotto esistente, ma lo vogliamo migliorare. Per ottenere la qualità necessaria abbiamo messo a punto un nuovo “BLEND” di filato: usiamo il 50% di fibra vergine, il 20% di materiale riciclato da pre-uso (un materiale recuperato dagli scarti di filatura vergine) e il 30% di fibra riciclata da post-uso (capi finiti riciclati).

Cosa è il titolo nominale di un filato?

I filati vengono classificati in base al “titolo”, nome convenzionale riferito alla finezza quindi allo spessore del filato, oppure in metri. Il metodo più usato e conosciuto per la classificazione dei filati è la “titolazione per lunghezza” ovvero il rapporto fra lunghezza e peso del filato: più il titolo sarà alto più il filato sarà fine (ad esempio un filato 2/26 sarà più sottile di un 2/14).

Quando si calcolano i metri bisogna tener conto anche di che tipo di filato si sta parlando, ovvero se formato da un singolo capo (capo unico) o ritorto (quindi unito a 2 o più capi). Per i filati a capo unico, il titolo corrisponde al metraggio, ad esempio: in un kg di filato 1/15 ci stanno circa 15.000 metri. Per i filati ritorti, invece, si dovrà dividere il metraggio per il numero dei capi; ad esempio, in un kg di filato 2/26 ci saranno circa 13.000 metri di filo o in un filato 4/16 ci saranno circa 4.000 metri.

Con la garanzia e l'affidabilità del brand DANIELE FIESOLI.

Filato ritorto

Tradizionalmente il cashmere di qualità è sempre composto da almeno due fili ritorti e quindi sull’etichetta dovreste trovare scritto “2 PLY” per essere tranquilli di acquistare la corretta qualità. Per la nostra collezione, usiamo un filato ritorto principalmente nei titoli 2:26.000 e 2:14.000. La ritorcitura è un trattamento sui filati capace di creare fili composti a due o più capi. Il risultato è ottenere un filato estremamente robusto e stabile, completamente personalizzabile in termini di titolo, mano e colorazione.

Il cashmere è una fibra tessile naturale, ottenuta dal sottovento della capra Hyrcus, originaria delle regioni montuose dell’Asia. È una fibra rara e preziosa e quindi costosa perché le capre Hyrcus vivono solo in particolari condizioni climatiche e quindi poco diffuse. La fibra che producono è fine ma con un’altissima capacità di isolamento termico, sia dal freddo che dal caldo; fino a 10 volte superiore alla lana di pecora. Il costo del filato di cashmere oggi si aggira intorno ai 180 euro e per fare una maglia da uomo si impiega il vello tosato di almeno 3 capre.

Our fashion

  • RESPONSABILE
  • ETICA
  • COSCIENTE
  • UP-CYCLED
  • SECOND LIFE
  • SLOW

Promessa

La nostra promessa è quella di fornire un prodotto:

  • DESIGN
  • QUALITÀ
  • UP-CYCLED
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